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<title>Layout a tre colonne</title>
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<div id="intestazione">Layout a tre colonne: Intestazione</div>
<div id="corpo">
<div id="corpo-sub">
<div id="colonna-1">
<p>Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei, molte anzi tempo all’Orco generose travolse alme d’eroi, e di cani e d’augelli orrido pasto lor salme abbandonò (così di Giove l’alto consiglio s’adempìa), da quando primamente disgiunse aspra contesa il re de’ prodi Atride e il divo Achille. E qual de’ numi inimicolli? Il figlio di Latona e di Giove.</p>
<p>Irato al Sire destò quel Dio nel campo un feral morbo, e la gente perìa: colpa d’Atride che fece a Crise sacerdote oltraggio.</p>
<p>Degli Achivi era Crise alle veloci prore venuto a riscattar la figlia con molto prezzo. In man le bende avea, e l’aureo scettro dell’arciero Apollo: e agli Achei tutti supplicando, e in prima ai due supremi condottieri Atridi: O Atridi, ei disse, o coturnati Achei, gl’immortali del cielo abitatori concedanvi espugnar la Prïameia cittade, e salvi al patrio suol tornarvi.</p>
</div>
<div id="colonna-2">
<p>Deh mi sciogliete la diletta figlia, ricevetene il prezzo, e il saettante figlio di Giove rispettate.</p>
<p>- Al prego tutti acclamâr: doversi il sacerdote riverire, e accettar le ricche offerte.</p>
<p>Ma la proposta al cor d’Agamennóne non talentando, in guise aspre il superbo accommiatollo, e minaccioso aggiunse: Vecchio, non far che presso a queste navi ned or né poscia più ti colga io mai; ché forse nulla ti varrà lo scettro né l’infula del Dio.</p>
<p>Franca non fia costei, se lungi dalla patria, in Argo, nella nostra magion pria non la sfiori vecchiezza, all’opra delle spole intenta, e a parte assunta del regal mio letto.</p>
</div>
<div id="colonna-3">
<p>Or va, né m’irritar, se salvo ir brami.</p>
<p>Impaurissi il vecchio, ed al comando obbedì.</p>
<p>Taciturno incamminossi del risonante mar lungo la riva; e in disparte venuto, al santo Apollo di Latona figliuol, fe’ questo prego: Dio dall’arco d’argento, o tu che Crisa proteggi e l’alma Cilla, e sei di Tènedo possente imperador, Smintèo, deh m’odi.</p>
<p>Se di serti devoti unqua il leggiadro tuo delubro adornai, se di giovenchi e di caprette io t’arsi i fianchi opimi, questo voto m’adempi; il pianto mio paghino i Greci per le tue saette.</p>
<p>Sì disse orando.</p>
</div>
</div>
</div>
<div id="pie-di-pagina">Layout a tre colonne: piè di pagina</div>
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</html>