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Cosa succederà al digitale terrestre nel 2022 |
digitale-terrestre-2022 |
2019-11-17 20:23:57 +0100 |
2021-07-27 13:30:00 +0200 |
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Il digitale terrestre sta per cambiare, ecco cosa succederà. |
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A partire dal 1° luglio 2022, parte delle frequenze1 attualmente in uso dalla televisione digitale terrestre sarà ridestinata alla telefonia mobile, in particolare al 5G2.
La liberazione delle frequenze sarà accompagnata da due cambiamenti importanti nel sistema di diffusione del segnale televisivo, necessari per poter offrire gli stessi canali con una disponibilità inferiore di frequenze.
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Il piano per lo switch-off DVB-T è variato a fine luglio 2021.
La transizione si articolerà in due fasi:3
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un periodo transitorio tra il 1° settembre 2021 e il 20 giugno 2022, durante il quale sarà disposto il cambio del formato di codifica video dei canali tv (da MPEG-2 a H.264 o superiore);
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il passaggio al sistema di trasmissione DVB-T2 tra il 21 e il 30 giugno 2022, ed eventualmente al formato video H.265/HEVC.
Si tratta di due modifiche di portate ben diverse, e come vedremo si stima che solo la seconda richiederà a un numero rilevante di famiglie di acquistare un decoder o una tv nel 2022. Porterà invece benefici in termini di qualità del servizio, tra cui una maggiore diffusione dei canali HD e la possibilità di inserire canali UHD/4K.
Vediamo più nello specifico che cosa comporteranno le due transizioni, come verificare se la propria tv o decoder è compatibile, e quali incentivi economici sono previsti.
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Il piano per lo switch-off DVB-T è variato a fine luglio 2021.
In questo periodo avverrà il cambio del formato di compressione video dei canali tv. Si passerà dall'attuale MPEG-2 al formato di codifica H.264 (chiamato anche AVC o MPEG-4 Part 10)3.
Si tratta di un formato già molto diffuso, standardizzato nel 2003 e già supportato dalla stragrande maggioranza delle tv nelle case italiane. Tutte le tv vendute nell'ultima decina di anni supportano H.264. Inoltre, i canali in HD sul digitale terrestre trasmettono già ora in H.264 (ad esempio i canali tra le LCN 501 e 507), per cui chi riesce a vedere almeno un canale HD ora non avrà problemi.
{{< green >}} H.264 consente di trasmettere con la stessa qualità di MPEG-2 (il vecchio formato) utilizzando circa la metà della capacità trasmissiva. {{< /green >}}
Secondo una stima di Auditel/FUB, in uno scenario di ricambio naturale delle tv, a settembre 2021 solo il 5,5% delle famiglie si troverà nella situazione di non poter vedere canali in H.264, mentre con gli incentivi economici la percentuale tenderà a zero.4
Il passaggio a H.264 avverrà in momenti diversi per le tv nazionali e locali:
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tv nazionali (Rai, Mediaset, La7, ecc.): contemporaneamente il 1° settembre 2021;
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tv locali: in periodi diversi a seconda dell'area geografica, come da tabella 4 a pagina 19 qua.
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Il piano per lo switch-off DVB-T è variato a fine luglio 2021.
Nell'ultima settimana di giugno 2022 è disposto invece il passaggio definitivo allo standard di trasmissione DVB-T2. Attualmente è invece in uso DVB-T, che risale al 1997 e sta diventando obsoleto.
A parità di frequenze, DVB-T2 permette di avere una maggiore capacità tramissiva (e va considerato che ci sarà una riduzione delle frequenze disponibili). Consentirà ad esempio di trasmettere più canali in HD (senza le versioni SD) e di inserire anche canali UHD/4K, ipotesi che ad esempio la Rai sta studiando.
In concomitanza con la transizione al DVB-T2, è possibile che le emittenti decidano anche di passare a un formato di compressione più all'avanguardia, in particolare HEVC (anche chiamato H.265). Questo formato permette di ottenere la stessa qualità offerta da H.264 utilizzando circa il 50% dei dati.
{{< green >}} Tutte le tv in vendita in Italia dal 1° gennaio 2017 supportano obbligatoriamente DVB-T2 e il formato di codifica HEVC Main 10 (D.L. 192 / 2014). {{< /green >}}
Secondo un'indagine Auditel/FUB, a settembre 2021 (quindi 10 mesi prima della transizione) la percentuale di famiglie senza possibilità di ricevere il DVB-T2 sarà del 48,4% nello scenario di ricambio naturale, oppure del 29,9% considerando gli incentivi economici.4
Chi non è in possesso di una tv compatibile dovrà acquistare un decoder (dal costo base di circa 30 €) oppure sostituire la tv.
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Il piano per lo switch-off DVB-T è variato a fine luglio 2021.
Da metà gennaio 2020 sono disponibili sul digitale terrestre due canali di test per verificare se la propria tv supporta gli standard più recenti5.
I canali sono visibili sulle LCN 100 e 200 (il primo emesso dalla Rai, il secondo da Mediaset), si chiamano "Test HEVC Main10" e sono trasmessi in DVB-T con compressione HEVC Main 10 e risoluzione 720p/506.
Dopo aver effettuato una risintonizzazione dei canali, se riesci a vedere almeno uno dei due canali significa che la tua tv è sicuramente pronta per la transizione del 2022.
Se non vedi i due canali, è più complicato, e si distinguono almeno due casi:
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la tua tv potrebbe supportare lo standard DVB-T2 ma non HEVC Main 10, per cui potresti non riuscire a vedere alcuni canali da luglio 2022. Per capire se ti trovi in questo caso, devi verificare le specifiche del tuo modello di tv;
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la tua tv potrebbe non supportare lo standard DVB-T2, e non riceverà quindi nessuna trasmissione da luglio 2022.
{{< fig src="/images/canale-hevc.jpg" caption="Il cartello visibile sui canali 100 e 200 del digitale terrestre. Fonte: Digital News" >}}
Le transizioni tecnologiche che vedremo nel 2021 e 2022 permetteranno anche una riorganizzazione dell'offerta dei canali in alta definizione.
Per quanto riguarda la Rai, gli scenari in considerazione sono illustrati nell'immagine seguente, e prevedono diverse combinazioni di DVB-T e DVB-T2 con relativi vantaggi e svantaggi. Si ipotizzano: l'aumento del numero di canali in HD, la rimozione dei canali SD e l'inserimento di un canale UHD/4K. Non è invece ancora sicuro se sarà necessario l'uso di HEVC.
{{< fig src="/images/scenari-rai.png" caption="Fonte: Digital Forum" >}}
A partire dal 18 dicembre 2019, le famiglie residenti in Italia possono chiedere uno sconto di 50 € all'acquisto di un nuovo decoder o tv idoneo alla ricezione del segnale DVB-T2 e del formato HEVC Main 10.
L'incentivo viene erogato alle famiglie con ISEE (indicatore della situazione economica) inferiore a 20.000 €. In fase di acquisto è necessario presentare, oltre a codice fiscale e documento d'identità, un'autocertificazione di possedere ISEE inferiore a 20.000 €.
Il venditore verificherà che l'acquisto sia idoneo per lo sconto (cioè che non sia già stato fruito, che ci siano ancora fondi disponibili, e che il dispositivo da acquistare sia idoneo), e applicherà lo sconto sul prezzo di vendità IVA inclusa.
Si stima che i fondi attualmente stanziati saranno sufficienti per tre milioni di famiglie.
{{< info >}} Per maggiori dettagli sul contributo si rimanda alla pagina ufficiale del MiSE, dove è anche possibile consultare la lista dei prodotti idonei. {{< /info >}}
Footnotes
-
La banda in questione è quella tra i 694 e 790 MHz. ↩
-
DECISIONE (UE) 2017/899 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 maggio 2017 relativa all'uso della banda di frequenza 470-790 MHz nell'Unione https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32017D0899R(02)&from=IT ↩
-
DM 19 giugno 2019 – Nuovo Calendario rilascio banda 700MHz https://www.mise.gov.it/index.php/it/198-notizie-stampa/2038544-dm-19-agosto-2019-nuovo-calendario-rilascio-banda-700mhz ↩ ↩2
-
Diffusione degli apparati TV in Italiae scenari evolutivi, marzo 2019 https://www.mise.gov.it/images/stories/documenti/Report-scenari-diffusione-TV-marzo-2019.pdf ↩ ↩2
-
Attivazione cartelli Test HEVC Main 10 frequenze Rai e Mediaset, 15 gennaio 2020 https://www.digital-news.it/news/digitale-terrestre/46295/attivazione-cartelli-test-hevc-main-10-frequenze-rai-e-mediaset ↩