In questi giorni la necessità di portare a termine il mio blog personale si sta facendo sentire più forte. Ovviamente il fatto di aver cominciato una produzione giornaliera di contenuto non ha fatto altro che spingere maggiormente verso una conclusione di questa epopea che continua ormai da una decina d'anni.
Ormai la fatica non è più aprirlo un blog, ma mantenerlo. Ritengo che in passato la fatica spesa per creare un blog rendeva inaccessibile l'impresa ai poco volenterosi (come me).
Essendo una persona affetta (oltre che da ipocondria) da A.D.D., i requisiti per un candidato sistema di blog sono fluttuati incredibilmente nel tempo. Oltretutto i miei interessi sono variati considerevolmente, e assieme a loro anche le mie aspettative.
Nel cassetto dei fallimenti posso contare:
- un blog in Wordpress, dal layout a scorrimento orizzontale incredibilmente interessante;
- un blog su Wordpress.com, distrutto dopo poche ore;
- un account Tumblr, inutilizzato;
- qualche tentativo sparso nella mia vita di usare blogger;
- un applicativo Node.js che si appoggia a Substance, di cui sono ancora profondamente innamorato ma che si è rivelato contrario alla mia teoria sul contenuto.
Spero di aver ormai cristallizato le mie personali necessità. Necessità alle quali credo esser stato capace di dare una risposta.
Non è nella mia volonta la semplice archiviazione del sorgente del sistema attravero il quale il sito si esprime. Sarò soddisfatto solo quando sarò in grado di archiviare in formato leggibile l'intera opera, in tutte le sue parti.
La presentazione delle pagine va considerata parte integrante del contenuto, poiché ritengo che la separazione tra contenuto e presentazione abbia ancora delle lacune profondissime da colmare. Questo però non indica che i contenuti una volta renderizzati non siano accessibili.
Sarà un mio obbiettivo assicurarmi che ogni articolo sia un piccolo gioiello di produzione web. Non mi limiterò a scrivere, bensì produrrò un pacchetto di estetica e contenuto indissolubilmente legati tra loro.
Ogni qualvolta possibile arricchirò gli articoli di piccole interazioni. Il mio più grande desiderio è quello di ridare vita al sogno del XX secolo del testo multi-mediale, che in realtà andrebbe riformulato con il mio personalissimo neologismo pan-mediale.
Nel remoto caso in cui qualcuno ritenga interessante accedere alla mia opera senza le limitazioni del medium web, i contenuti saranno accessibili attraverso il repository.
Proverò a creare un fromato standard a partire da quelli preesistenti per
descrivere contenuti ricchi autosufficienti. Per il momento ho deciso di
chiamarlo HTML+, Hyper Text Markup Language Augmented (il + finale è una
citazione da Arancia Meccanica).
Sostanzialmente si tratterà di fondere in un unico pacchetto la descrizione del testo, le intromissioni interattive, l'aspetto del singolo contenuto e gli asset associati.
Una manciata di idee davvero curiose mi è passata per la testa:
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Affianco ai documenti inserire una cartella di componenti riusabili, da includere nella eventuale esportazione di un solo documento.
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Poiché il risultato della trasformazione standard da Markdown a HTML potrebbe essere limitativo, inserire una modalità "standard" per descrivere delle trasformazioni sull'albero del documento.
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Creare una applicazione che semplifichi la fruizione di un set anche molto ampio di documenti.
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Offrire una visualizzazione "chrome-less", termine rubato dalle estensioni per Firefox, ovvero prive della cornice del sito, come la navigazione.