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La quaternum — parte II

Disclaimer: questo articolo è il secondo di una coppia.

Nella prima parte avevo espresso la mia personale interpretazione dei fatti storici che ci hanno portato qui. Segue ora quello che è il mio vero sfogo, e la mia analisi sull'errore che è stato compiuto collettivamente da noi sviluppatori.

Mi stavo chiedendo dove fosse lo strumento web per trasmettere l'aspetto del contenuto quando non è possibile comunicarlo. Dopo tutto per le immagini si è risolto fornendo una descrizione testuale.

Uno strumento non c'è. Tutto quello che si può fare per quando un device di navigazione (sia esso uno screen reader o un browser) non usa gli stili è offrire al device altri stili, per alternativi tipi di media (canale, medium, vettore; esempi sono screen e print).

Quando uno screen reader legge la pagina, dovrebbe usare gli stili auditivi che l'autore descrive assieme al testo. Esiste infatti la famiglia di proprietà CSS che si chiama aural e che permette di scegliere, ad esempio, la velocità di lettura. Ma le sfumature sono troppo poche, non è possibile colorare la lettura con un tono concitato, felice, come fosse una dichiarazione politica, e via discorrendo. Se fosse possibile si aprirebbe una sfera gigantesca di sotto-testi.

Ma ipotizziamo un momento che si possa, ipotizziamo di avere accesso al database completo di tutti i toni, velocità, pause e suoni che la voce umana è in grado di produrre. Per quanto mi riguarda, smetterei di leggere e comincerei ad "ascoltare" il web. Ammesso che si trovino articoli scritti davvero bene, risultato di una profonda "stilizzazione vocale". Immagino pure il ruolo del vocal-designer che si occupa di dare un'intonazione adeguata agli articoli, che inserisce nuovi suoni, nuovi effetti. Magari esisterebbe il modo di embeddare dei pezzi audio registrati, in modo da migliorare l'ascolto. Immaginate di poter un file audio e mapparne ogni secondo con la corrispettiva parola del testo. Si potrebbe addirittura usare la stessa interfaccia di iOS grazie alla quale muovendo il dito la voce del sistema operativo ti legge immediatamente quello che c'è sotto... però con la voce che hai deciso tu vocal-designer.

Non sarebbe affatto male!

Certo è però che tutta questa mole di lavoro, che magari ha occupato una mezza giornata di un ruolo apposito nell'azienda, sia solo un'abbellimento estetico. Assicurarsi che la pagina si legga bene, con una voce che non travisi le volontà dell'autore, che dia colore alla lettura... sarebbe superflua. Ciò che davvero importa è il contenuto, non questi dettagli.

Spero abbiate colto l'ironia. In caso contrario permettetemi di darvi una veloce panoramica del mio personale punto di vista: in un ipotetico mondo dove fosse possibile caratterizzare il testo per la lettura in maniera tanto precisa, chi offrisse il contenuto privo di tale caratterizzazione starebbe facendo un danno sia all'autore sia all'utente, che non avrebbe così accesso all'interezza del messaggio.

Attenzione: sarebbe opportuno "decorare" i prossimi paragrafi con la dovuta bibliografia. Sono stati scritti esclusivamente a partire dalla mia memoria, il che non va affatto bene.

Siamo arrivati ad un punto nodale della mia analisi. Ho usato il termine messaggio per forzare una distinzione semantica: messaggio ≠ contenuto. In realtà il termine "contenuto" può significare anche quello che ora chiamo messaggio, ovvero (citation needed) la sostanza del processo comunicativo. Provo a esporre il concetto secondo la teoria dei memi, anche se sono sicuro di travisare alcune cose credo che possa funzionare.

Secondo la teoria dei memi la comunicazione è lo strumento di riproduzione dei memi, l'unità minima di pensiero, memoria e (quindi) di comunicazione. Comunicare sarebbe quindi la trasmissione di memi da un individuo ad un altro, come avviene per i virus. Mi piace definire il messaggio come quella parte sostanziale del processo comunicativo, che risulta essere il vettore per i memi protagonisti della comunicazione. Rimuovere una parte di messaggio può risultare in una trasmissione erronea, oppure non completa o totalmente assente, dei memi protagonisti. Infatti modificare il messaggio (anche per elisione) risulta in un altro messaggio.

Ritengo esistano molte similitudini con il concetto di sostanza in Aristotele.

Detto questo inizia la parte conclusiva del discorso. Nel momento in cui sappiamo dove inizia il messaggio e dove inizia il resto (bel problema definire questo resto, ma lasciamo la questione ad un altro momento) possiamo con estrema tranquillità trasmettere i nostri documenti su qualunque canale vogliamo a patto che sia garantita l'integrità del messaggio. Tutto il resto è, diciamolo, superfluo.

Quando si stava sognando, pochi paragrafi fa, a proposito dei vocal designers, probabilmente vi siete trovati in disaccordo con la sparata ironica proprio perché avete avvertito che tutte quelle caratteristiche aggiuntive al testo non andavano a formare gli accidenti (si veda la definizione di sostanza aristotelica) del messaggio, bensì una parte vitale e sostanziale, senza la quale davvero il messaggio apparirebbe distorto.

E se vi dicessi che ora, in questo momento, milioni di persone accedono a documenti che sono stati privati esattamente delle stesse cose, ma nell'ambito grafico/estetico? Tutte le applicazione che consumano RSS, ad esempio, non possono non farlo: RSS offre un sub-set delle potenzialità dell'HTML. Quindi ogni documento (leggasi articolo) che viene trasmesso tramite RSS viene per forza privato di quei dettagli "decorativi" che invece a detta mia appartengono al messaggio stesso. Cosa sta accadendo di tanto grave? Stiamo travisando tutti gli articoli che subiscono questo troncamento.

Designers di tutto il mondo lavorano giorno e notte per assicurarsi che gli aricoli di un blog vivano in un ambiente consono al loro obiettivo, e che abbiano le carateristiche necessarie per un eccellente accesso al messaggio. Queste figure e queste attività concorrono alla produzione del messaggio. Sono parte integrante del processo produttivo dei contenuti. Eppure il loro lavoro viene sistematicamente rimosso, buttato, deprecato.

Perché? Come è potuto succedere? Per colpa del seguente paralogismo:

  • Tutto ciò che non è contenuto è superfluo
  • La presentazione dei contenuti non è contenuto
  • La presentazione è superflua

Spero sia ormai chiato perché ho chiamato questa coppia di articoli "La quaternum". Siamo giunti al paralogismo affetto da quaternum terminorum con cui ho aperto l'articolo. L'errore, se non si era capito è reso evidente se usiamo termini più precisi:

  • Tutto ciò che non è messaggio è superfluo
  • La presentazione dei contenuti deve essere distinta dai contenuti
  • La presentazione è superflua

È evidente come non ci sia sequenza logica tra i tre membri della deduzione.

Senza dover dimostrare che la grafica appartiene al messaggio, abbiamo dimostrato come le ultime tecnologie abbiano fatto un gran casino, e che risolverlo sarà davvero difficile, visto che si sono stabilite così bene.

Todo

Restano tre cose da fare:

  1. dimostrare che la grafica concorre alla produzione del messaggio;
  2. dimostrare che il paralogismo esposto prima sia effettivemente ciò che sottostà al corrente stato delle cose;
  3. trovare il confine tra messaggio e decorazione, sostanza e accidente.

Per quanto fondamentali, preferisco rimandarle ad altri articoli.